mercoledì 31 dicembre 2008

BUON ANNO




Ciao a tutte e tutti!

Questo post viene pubblicato per farvi i migliori auguri per il nuovo anno. Immagino ne riceverete a tonnellate in questi giorni.

Si chiude un 2008 duro per tutti in Italia, non solo per noi gay lesbiche e trans, ma anche per tutti i nostri fratelli che in un modo o nell'altro subiscono discriminazioni o devono combattere uno stato di cose ingiusto ed iniquo: i rom, le donne (che ancora non riescono ad ottenere una reale parità con gli uomini), chi lotta per la cultura, chi ha un lavoro senza stabilità, chi deve sbarcare il lunario e nutrire i propri figli a fine mese...

E' stato però anche un anno ricco di elementi positivi: gli studenti sembrano essersi risvegliati da un torpore inalterabile, il movimento glbt sta facendo i conti con se stesso, la parola "libertà" inizia a svelare a molti il proprio profondo significato.

Per noi del MILK è stato l'anno della nostra nascita. La situazione esterna e interna al movimento glbt non è facile, lo sappiamo, ma INSIEME possiamo cambiare le cose lottando... ci stiamo già provando nel nostro piccolo, ed è una cosa di cui andare fieri... no?
Siamo solo all'inizio di una avventura che abbiamo deciso di intreprendere... il 2009 sarà il nostro primo anno di lotta a tutto campo.

Prepariamoci quindi carichi di entusiasmo, di gioia e di voglia di fare, mettendoci al servizio alla comunità glbt e dedicandoci al confronto e alla crescita per il raggiungimento dei nostri traguardi. Questi non sono solo i traguardi di un movimento per i diritti gay, ma quelli di una intera nazione che lotta per un futuro migliore per i propri cittadini, per diventare un luogo dove l'uguaglianza sia reale per tutti, e dove tutti possano nutrire la reale speranza di costruirsi un futuro come parte integrante della società che ci circonda.

Auguriamo a tutti un anno umanamente ricco, un anno in cui l'amore per i nostri cari, per i nostri amici, per i nostri compagni e compagne di vita, per tutte le persone che conosciamo e non conosciamo sia un elemento dominante nella quotidianità.

AUGURIAMO A TUTTI SOPRATTUTTO UN ANNO VISSUTO A TESTA ALTA, NEL MONDO, ORGOGLIOSI DI CIO' CHE SIAMO E DI CIO' CHE PROVIAMO.

Un caro abbraccio,
Buon 2009!

Stefano, portavoce del Milk

lunedì 29 dicembre 2008

Tra passioni e lotte

Il 26 novembre 2008 è stata inaugurata a Castro, il quartiere gay di San Francisco, una lunga anteprima della mostra permanente Passionate Struggle: Dynamics of San Francisco's GLBT History, ospitata dalla GLBT Historical Society.

La storia gay, lesbica, bisessuale, e trans, in tutta la sua diversità, suscita interesse. Passionate Struggle traccia gli elementi di affinità e differenze delle nostre comunità. Vi porta dalle camere da letto e dai retrobottega alle librerie e ai bar, dalle vittorie di Harvey Milk alle rivolte delle prostitute transgender, dai movimenti sociali alle fantasie più segrete.

Questa mostra esplora le tensioni dinamiche tra passione e lotta che hanno plasmato lo scorso secolo marcatamente queer di San Francisco. Attraverso quattro aree tematiche – Places, Politics, Pleasures, People (Luoghi, Politica, Piaceri, Persone) – vi invita a sbirciare negli archivi della fondazione, famosi in tutto il mondo. Per quasi un quarto di secolo, questa istituzione ha zelantemente collezionato e amabilmente preservato i materiali storici relativi al mondo glbt, da quelli memorabili a quelli (apparentemente) mondani. Documenti, oggetti, e fotografie, dunque, per testimoniare il lungo cammino della comunità. Non solo: è possibile effettuare un audio-tour gratuito nei luoghi dell'ascesa del potere gay a San Francisco. Dal sito si può infatti scaricare la traccia audio e la mappa del percorso da Castro Street al municipio.

Ma non tutto è rose e fiori. A causa di alcuni tagli di budget municipali, dovuti alla crisi di inizio anno, servono infatti ancora 160mila dollari per acquistare lo spazio (ed aprire la mostra a tutti gli effetti) dove è ospitata l'anteprima, che durerà fino ad ottobre 2009. Il direttore dell'ente, Paul Boneberg, sembra fiducioso e ribadisce che questo è il momento giusto per inaugurare a Castro la casa della storia del movimento.

Per maggiori informazioni: http://www.glbthistory.org/passionate_struggle/index.html

mercoledì 24 dicembre 2008

Meglio non rischiare

Mi immagino il meccanismo. E mi fa sorridere.

La mission: parla dei preservativi.

Commento: tutto è stato detto, tanto è stato fatto.

Indizio: pensa alle conseguenze, ai problemi connessi, ai drammi.

Rischio: giocare sullo scandalo, sulla pietà.

Pensieri, sforzi, poi l’idea: parlare delle conseguenze estreme, ma convenzionalmente piacevoli.

Come non averci pensato prima?! Parlare della vita e non della morte.

Un messaggio positivo? No.

Ma si parla della vita come energia e non come dono, come dice la mia nonna, “è troppo vivo”.

E quindi per parlare di profilattici, si parla di bambini ma non malati o soli.

Ma indesiderabili, nel loro essere tremendi.

Messaggio recepito? Lo so, si capisce poco.

Allora guardate lo spot e ditemi se secondo voi funziona.

E mi immagino il meccanismo:

lunedì 22 dicembre 2008

Caro Babbo Natale...


Caro Babbo Natale,
la tua festa sta lentamente arrivando, le strade si stanno rivestendo di luci, la gente incomincia ad essere più buona, la neve è già caduta un paio di volte e i bambini si chiedono cosa troveranno quest'anno sotto il loro alberello.
Sicuramente non troveranno più le Bratz, le bambole passeggiatrici dotate di labbra stile Alba Parietti, vestitini super sexy (giro capezzolo sopra e giro-inguine sotto) e sguardi ammicanti che sembrano dire "use me, abuse me, and mis-use me".
Infatti, caro omino rosso ma apartitico, la Barbie ha recentemente vinto una lunga battaglia legale, dopo la quale i giudici hanno imposto al creatore delle Bratz di ritirare le sue bambole lussuriose dal mercato. Meno male.
Forse ora le bambine smetteranno di apparire piccole lolite a 8 anni e inizieranno a vivere l'infanzia pienamente. Nel frattempo, per festeggiare la vittoria della Barbie, volevo proporre una collobarozione tra la Mattel e lo Stato del Vaticano.
Scrivo a te, Caro Babbo, perchè sei tu il massimo esperto quando si parla di giocattoli e spero che tra una spazzolata alle renne e una ai capelli ispidi della Befana, tu possa trovare il tempo di ascoltarmi. Penso che l'encomiabile sforzo del Vaticano di interferire in tutto, debba coinvolgere anche e soprattutto i bambini, così che possano avere un'educazione cattolicissima sin dai primi anni della loro vita.
E allora, perchè non mettere sul mercato qualche nuova bambola per le future partecipanti al Family Day?
"Barbie canto gregoriano": premi il bottone sulla schiena e ti canta "Adeste Fideles". Oppure, "Barbie magia del cilicio": si autoflagella e nella scatola trovi un cilicio anche per te! Aggiungerei, infine, "Barbie sogno di Suora" (meglio scongiurare il rischio di una "Barbie desiderio di unione civile") e "Barbie incanto di Catechista".
Per i bambini invece proporrei: la Papa Mobile delle Micromachine che si apre e diventa un Vaticano in miniatura con tanto di guardie svizzere vere all'entrata che ti tagliano un mignolo se giochi con le bambole della sorellina, oppure il "Padre Confessore" di Action Man. Per coinvolgere invece i bambini già più grandicelli andrei sull'home entertaiment proponendo "La messa cantata da Hanna Montana", il quarto episodio di "High school musical" (ambientato in un seminario con Zac Efron che si fa prete e il suo amico che si redime e torna etero), e, infine, "L'allegro inquisitore", perchè siamo stanchi del chirurgo e vogliamo anche noi dare fuoco e perseguitare le anime corrotte e infedeli che infestano il nostro pianeta.
Caro Babbino, cosa ne pensi? Temi che Raztinger voglia detronizzarti e prendere il tuo posto sulla slitta? O forse che ti spingerà a convolare finalmente a nozze con la Befana? Io spero di no, voi due siete la coppia di fatto più antica su questa valle di lacrime e quindi un modello per molte coppie gay.
Però, Caro Babbo, devo dire che se oggi abbiamo un Papy un po' agitato e sempre inquieto, un po' è anche colpa tua: se tu gli avessi portato il mitragliatore e il dolce forno come richiestoti tanti anni fa, ora sarebbe più felice!
Magari sei ancora in tempo per recuperare la sua bontà perduta.
Buona Fortuna,
il tuo più affezionato sostenitore.

giovedì 18 dicembre 2008

Comunicato congiunto Milk Milano e Circolo Mieli di Roma

A seguito dell'articolo Milano-Roma. C’è Milk e Mylk… Scoppia la guerra dei cloni? pubblicato dal sito di informazione Notiziegay.com (http://www.notiziegay.com/?p=21748), i Circoli di Cultura Omosessuale "Mario Mieli" e "Harvey Milk" desiderano pubblicare anche sui propri siti e blog la lettera congiunta scritta a Notiziegay per chiarire le proprie posizioni.


Milano e Roma, 18 Dicembre 2008

Cari amici di Notiziegay.com,

a nome del Circolo di Cultura Omosessuale «Harvey Milk» e del Circolo di Cultura Omosessuale «Mario Mieli» desideriamo compiere alcune precisazioni e correzioni in merito ai contenuti dell'articolo C’è Milk e Mylk… Scoppia la guerra dei cloni? da voi pubblicato.

Vi ringraziamo anzitutto per aver preso così a cuore le nostre associazioni (che state seguendo con attenzione e obbiettività), ma non possiamo di certo tacere il fatto che non condividiamo per nulla il taglio aggressivo dato alle vostre osservazioni a fronte della nascita di una nuova sezione giovanile in seno al Mieli, su una questione, oltretutto, davvero marginale.

Se è innegabile che Milk Milano sia la prima associazione italiana che ha scelto di dedicare il proprio nome ad Harvey Milk, è anche ben sensato comprendere che nessuno è possessore dei diritti su di esso! I suoi ideali, infatti, sono secondo noi di proprietà del movimento glbt tutto, nella sua interezza, e di chiunque li voglia ascoltare e fare propri. Questi ideali, per noi tanto importanti, comprendono anzitutto una visione (forse un po' utopistica) di unità del movimento gay, pur nelle differenze di impostazione. Milk diceva che non aveva senso chiedersi di chi abbiamo bisogno per acquisire i nostri diritti. Infatti, sosteneva, per ottenere quei diritti c'è bisogno del lavoro di tutti.

Il fatto che due distinti gruppi di ragazzi si siano ispirati al nome di Milk per fondare una associazione a Milano e una sezione interna di un'altra a Roma non può che essere il segno che il seme sparso dalle parole e dal sacrificio di questo padre del movimento gay sta dando anche in Italia buoni frutti. Se la fortuna della pellicola di Gus van Sant spinge a questi risultati, non si può che essere contenti. Speriamo che molti inizino finalmente a conoscere questo uomo e a ricordarsi di quanto ha fatto per tutti noi.

Mieli e Milk Milano, oltretutto, vantano stima e ottimi rapporti reciproci. Invitiamo chiunque a non suscitare infruttuose polemiche su punti per noi davvero non importanti, ma ad andare avanti tutti insieme per la nostra comune strada, ossia verso i diritti.
Grati della cortesia che userete nel pubblicare queste nostre note,

Stefano Aresi, Circolo di Cultura Omosessuale «Harvey Milk» Milano
Andrea Maccarrone, Circolo di Cultura Omosessuale «Mario Mieli» Roma

mercoledì 17 dicembre 2008

Against nature? Against homophoby!

Oslo ha voluto un museo di Storia Naturale per proporre in Italia la sua mostra e non poteva trovare luogo migliore del museo Doria di Genova, direttamente collegato con il famoso Festival della Scienza dell’omonima città, che quest’anno ha deciso di affrontare il difficile tema della diversità.

La mostra in questione è "Against Nature?" e si presenta come uno specchio di riflessione sull’omosessualità nel regno animale, trattata da un punto di vista prettamente scientifico, ossia analizzando il fenomeno senza proporre conclusioni etiche, sociali o risvolti demografici, e lasciando queste ultime al lettore attento ed interessato. Il punto di partenza è una "buona" definizione di omosessualità, che viene presentata così: "quando animali (anche esseri umani!) del medesimo sesso hanno rapporti sessuali tra essi, vengono chiamati omosessuali".

La chiarezza della frase è talmente lampante da presentarsi come un ottimo e fondamentale presupposto per qualsiasi argomentazione successiva sull’omosessualità (sulla quale spesso si spendono molte parole errate e viene confusa con pedofilia, abitudini di vita, atteggiamenti, carattere…). Da qui parte tutto il viaggio all’interno di un mondo animale "nuovo", da scoprire. Dapprima le orche maschi, che, ignorati dalle femmine a capo del gruppo, formano compagnie o coppie a sé stanti, che durano per anni ed in cui la sessualità è un componente naturale fondamentale, poi le balene, che mostrano soprattutto nei maschi una particolare inclinazione all’omosessualità, i tursiopi, che mostrano quasi sempre comportamenti bisessuali sia nelle femmine che nei maschi, oppure le libellule, per le quali, durante l’atto sessuale, il maschio infligge una lesione particolare al capo della femmina ed, in base alle varie specie di libellule, si è riscontrato un’analoga lesione da accoppiamento omosessuale nel 20%-80% dei maschi.

Molte sono le specie con buona percentuale di componenti omosessuali: dai pinguini ai gabbiani, dai primati ai lupi, passando per altri tipi di volatili e mammiferi. Al di là di questo, si trova un’analisi della divulgazione dell’omosessualità degli animali nei secoli passati, dove traspare che, un po’ per occultismo ed un po’ per ignoranza, sebbene si riscontrasse anche allora un comportamento omosessuale negli animali, nei testi didattici e divulgativi non veniva menzionato nessuno di questi dati.

Nonostante sia basata quasi solo su immagini e pannelli, è di certo una mostra che fa riflettere, anche sul fatto che nel regno animale non sembra esserci l’omofobia che troviamo nell’uomo, e questo sembra distinguerci davvero. Concludo con una frase romantica della mostra: "I cigni: un compagno per la vita. Se il compagno muore, il cigno passa il resto della sua vita da solo".

"Against nature?" dal 7 Ottobre 2008 al 7 Gennaio 2009, Museo di Storia Naturale Doria, Via Brigata Liguria 9, Genova

Against nature? Against homophoby! 2

Alcuni suggerimenti di lettura ed approfondimento.

A conclusione degli articoli del nostro inviato al Festival della Scienza di Genova, una breve bibliografia per affrontare il tema omosessualità nel mondo animale.

Con un ringraziamento particolare a Giuliano Rocca, animatore della mostra all’interno del Festival della Scienza (23 Ottobre 2008-4 Novembre 2008) e fonte della bibliografia seguente, vi presentiamo alcuni testi per iniziare una buona lettura sull’argomento, dopo aver visitato la mostra!

  • Hamer D. H. & al. (1993): A linkage between DNA markers on the X chromosome and male sexual orientation. Science, 261: pp. 320-326.
  • Kirkpatric R. (2000): The evolution of human homosexual behaviour. Current Anthropology, 41, pp. 380-413.
  • Roselli C. E. & al. (2002): Relationship of serum testosterone concentrations to mate preferences in rams. Biology of Reproduction, 67, pp. 263-268.
  • Sommer V. & Vasey P. L. (2006): Homosexual behaviour in animals, an evolutionary perspective. Cambridge University Press, Cambridge.
  • Zahu J. M. & al. (2000): Sex difference in the human brain and its relation to transexuality. Nature, 378, pp. 68-70.
  • Connor R. & al. (1992): Dolphin alliances and coalitions. In: Coalitions and alliances in humans and other animals, Oxford University Press, Oxford.
  • Herzing D. L. (1996): Vocalization and associated underwater behaviour of free-ranging atlantic spotted dolphins, Stenella frontalis, and bottlenose dolphins, Tursiops truncatus. Aquatic Mammals, 22, pp. 61-79.
  • Gaskin D. E. (1982): The ecology of whales and dolphins. Heinemann, London.
  • Rose N. A. (1992): The social dynamics of male killer whales, Orcinus orca, in Johnstone Straits, British Columbia. University of California, Santa Cruz.
  • Darling J. D. (1978): Aspects of the behaviour and ecology of Vancouver Island gray whales, Eschrichtius glaucus Cope. University of Victoria.
  • Saayman G. S. & Tayler C. K. (1973): Some behaviour of the southern right whale, Eubalaena australis. Zeitschrift für Säugetierkunde, 39, pp. 172-183.
  • Würstig B. & al. (1993): Social and sexual behaviour of bowhead whales in fall in the Western Arctic: a re-examination of seasonal trends. Marine Mammal Science, 9, pp. 103-111.
  • Gaskin D. E. (1971): Distribution and movements of sperm whale (Physeter catodon L.) in Cook Strait region of New Zealand. Norwegian Journal of Zoology, 19, pp. 241-259.
  • Bagemihl B. (1999): Biological exuberance. St. Martins Press, New York.
  • Sommer V. & Vasey P. L. (2006): Homosexual behaviour in animals, an evolutionary perspective. Cambridge University Press, Cambridge.
  • Dunkle S. W. (1991): Head damage from mating attempts in dragonflies (Odonata: Anisoptera). Entomological News,102, pp. 37-41.
  • Utzeri C. & Belfiore C. (1990): Tandem anomali fra Odonati (Odonata). Fragmenta entomologica, 22 (2), pp. 271-287.Jukema J. & Piersema T. (2005): Permanent female mimics in a lekking shorebird. Biology Letters, online, 16/4/2005.
  • Myers J. P. (1989): Making sense of sexual nonsense. Audubon, 91, pp. 40-45.

lunedì 15 dicembre 2008

Baby love

La più bella e insolita favola di Natale 2008: quando il desiderio di paternità supera ogni barriera etnica e sessuale

Un amore forte e sincero riempie la vita di Philippe e Emmanuel. Sono la coppia perfetta... diciamo quasi perfetta. “Come gli altri” recita il titolo originale. Qualcosa però li divide. Emmanuel nutre un improvviso e fortissimo desiderio: un figlio, mentre per Philippe non è così. Un giorno, però, Emmanuel, pediatra, decide di fare il grande passo per essere “come gli altri”, a rischio di perdere l’amore di Philippe. Ma come fanno due uomini a fare un bambino? Basta innamorarsi della bella colombiana Fina, e farla innamorare a sua volta, magari proponendole un matrimonio di convenienza.

Presto la recensione, tutta particolare, in anteprima!

Un film di Vincent Garenq, commedia, Francia 2008

Per il trailer (in francese) http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=56900

Intervista al regista http://antoniogenna.wordpress.com/2008/12/12/cinema-futuro-520-baby-love/

mercoledì 10 dicembre 2008

Day Without A Gay


Oggi negli USA si protesta. Si protesta perché uno dei nostri fondamentali diritti, quello al matrimonio, in California è stato prima garantito e poi abolito da un referendum (la Proposition 8).
Oggi i gay e le lesbiche d'oltreoceano sono invitati a non recarsi al lavoro, ad oscurare i propri siti, a far sentire al mondo che li circonda che non possiamo esistere solo quando serviamo nello svolgimento del nostro lavoro o nel servizio alla società civile, ma che dobbiamo esistere anche quando torniamo a casa e necessitiamo di avere la sicurezza che il nostro amore è tutelato e riconosciuto dalla legge. Dobbiamo esistere anche quando vogliamo che esso sia pubblicamente difeso se attaccato dalla violenza o dai deliri ideologici di qualcuno, esattamente quanto lo è quello di qualunque eterosessuale. Dobbiamo esistere per come siamo e non per come una maggioranza vorrebbe che fossimo, e dobbiamo esistere anche nel momento in cui decidiamo di dire "sì" alla persona che amiamo.

Il Milk si unisce nel suo piccolo alle proteste delle nostre sorelle lesbiche e dei nostri fratelli gay statunitensi in questo giorno di protesta. Non si può cancellare un diritto fondamentale dell'uomo con un referendum.

Noi omosessuali siamo qui, nelle strade su cui camminate anche voi etero, siamo i vostri figli, talora i vostri padri, siamo i vostri colleghi di lavoro, i vostri allievi e i vostri maestri nelle scuole, i vostri amici al bar, i vostri medici, i fornai da cui comprate il pane, ecc... Non è giusto pretendere la nostra presenza solo quando c'è bisogno di noi e nei modi che ci vengono imposti da una maggioranza che ci discrimina.

Pretendiamo di essere presenti anche sulla carta su cui è scritta la legge relativa alla parola "matrimonio". Se non ci volete lì, non ci avrete da nessuna altra parte.

lunedì 8 dicembre 2008

Genova e il suo festival "diverso".

Dal nostro inviato speciale al Festival della Scienza Genova, Simone Piuri. L'evento è dedicato quest'anno alla "diversità". Questo è il primo di una serie di articoli che ci porteranno a conoscere questa importante manifestazione, in cui il mondo gay ha ricevuto ampio spazio.

Forse uno dei temi di più scoppiettante attualità dell’era contemporanea, quello della diversità, è un argomento sempre più discusso e difficile. Per molte epoche essa è stata sinonimo di emarginazione, discriminazione, incomprensione, e in alcune zone del Globo lo è ancora oggi. Pensare che tutto quel che possiamo sapere, comprendere, provare stia tutto nel mondo che noi conosciamo e rappresentiamo, e che questo sia l’unico giusto, è dono di un sistema di convinzioni positive o positiviste di chi ritiene che “questo è il migliore dei mondi possibili" e che tutto “ha una causa per avere poi il migliore degli effetti", così come viene insegnato nel Candido di Voltaire (uno degli spettacoli portanti del Festival).

Lasciare sempre tutto uguale e tutto al caso, però, produce mostri, morte e rovina, e ti lascia stanco e solo, come Candido, che alla fine sa che tutto ciò non è giusto per vivere. Per questo motivo con questo Festival ci rivolgiamo altrove, alla Cina, alle conquiste dei mari del passato e del presente e delle nuove reti, da Internet a G3 con le tecnologie più innovative per cercare nuovi mondi virtuali.

Dalle realtà diverse lontane passiamo a quelle vicine, quelle che ci circondano e coinvolgono direttamente, con le tematiche dell’omosessualità nel regno animale, dove si mostra che la bisessualità e l’omosessualità in moltissime specie di mammiferi, volatili, e insetti, possano essere non solo comuni ma addirittura più frequenti di un comportamento eterosessuale o la norma di un sistema di gruppo in cui la famiglia è formata da coppie omo e i rapporti sessuali etero sono finalizzati alla sola riproduzione, e che, quindi, non vi è nulla di contro natura nei “diversi". Spazio è dedicato anche al tema delle fonti energetiche, dove sono state proposte le lucciole alla base di un sistema energetico innovativo, e, seppure il concetto sia stato trattato con molta fantasia, è stata mostrata chiaramente la necessità di tutti di metterci in gioco per rinnovare l’apparato energetico mondiale. Alcune soluzioni innovative sono date dalle sezioni "Plasticopoli", con la sensibilizzazione alla raccolta differenziata, "Il Mondo del Cloro" e "Depuratori".

Altri mondi sono quelli della luce, il regno dei sensi, ossia la capacità di discriminare tra odori, sapori, impulsi diversi, e quello della matematica, dove si sottolinea sempre di più l’importanza di classificare gli “oggetti" che si conoscono, ribadendo il metodo di catalogazione, e di cercare soluzioni “parallele" a problemi complessi.

Le strade della diversità sono tante e spingersi oltre nell’analisi è stato, per il Festival ed i suoi organizzatori, un gesto di coraggio ed innovazione, ma il coraggio premia, e di sicuro tutto ciò ci ha aiutato a capire, a pensare, a provare qualcosa di diverso, qualcosa di migliore.

venerdì 5 dicembre 2008

Comunicato in merito all'opposizione vaticana alla depenalizzazione dell'omosessualità

A seguito delle aberranti affermazioni di Celestino Migliore (rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite) in occasione della proposta di depenalizzazione dell'omosessualità presso l'ONU ad opera della Unione Europea, MILK Milano esprime il proprio vibrante sdegno nei confronti dello Stato Vaticano e invita soci e simpatizzanti alla sensibilizzazione e mobilitazione comune con le altre associazioni glbt italiane (in particolare si segnala la manifestazione indetta da Arcigay per mercoledì 10, in P.zza Duomo a Milano, alle ore 17.30).

Il MILK esprime il proprio dissenso e la propria condanna anche nei confronti di larghissima parte della classe politica italiana per l'omertoso silenzio (talora accompagnato da approvazione esplicita) tenuto nei confronti delle deliranti esternazioni di Migliore, fatte recentemente passare dal ministro Frattini come legittima (e magari "autorevole") espressione d'una libera opinione.

Vorremmo quindi sottolineare a favore del Ministro la sostanziale differenza esistente tra l'incitamento all'odio e la libera espressione di idee, e ricordare quanto egli non rappresenti a livello internazionale la Città del Vaticano, bensì la Repubblica Italiana, membro di quella UE che promuove come grande atto di civiltà la depenalizzazione dell'omosessualità. Ci auguriamo inoltre che nessun altro politico della nostra Repubblica reputi legittima ed autorevole espressione d'opinione il tentativo ufficiale di bloccare una moratoria internazionale della persecuzione di una specifica categoria di esseri umani.

Compiere atti avversi alla depenalizzazione internazionale dell'omosessualità e procedere a pressioni diplomatiche affinché essa non venga approvata significa infatti nella sostanza essere favorevoli alla penalizzazione della stessa, e quindi appoggiare e sostenere in modo attivo le torture, le carcerazioni e le esecuzioni capitali che vedono vittime gli omosessuali in quei 91 paesi del mondo in cui l'amare una persona del proprio sesso è ancora oggi reato.

Comprendiamo quanto sia evidentemente difficile tale ragionamento in uno stato quale l'Italia, ove è normale quotidianità assecondare i capricci dalla Chiesa Cattolica su questioni di primaria importanza per i liberi cittadini. Il continuo predicare vaticano in merito ad una presunta "difesa della vita" secondo i propri originalissimi criteri assume oggi ancor di più l'aspetto di una schizofrenia evidente, poiché tale "difesa" non è ritenuta valida per gli omosessuali. Il Vaticano chiede al mondo di non condannare i nostri carnefici, opponendosi alla prima efficace ed effettiva proposta di moratoria mondiale delle persecuzioni per legge di gay e lesbiche: di fatto, invita i nostri carnefici a sentirsi impuniti ed applauditi. E' indegno.

Stefano Aresi, portavoce del MILK Milano
Date le recenti invettive vaticane contro la depenalizzazione dell'omosessualità, ho provato a sostituire tutti i riferimenti a "gay/lesbiche/omosessualità" in un articolo tratto da Repubblica.it con "schiavitù" e concetti affini. Vediamo se grazie ad un ragionamento per assurdo chi ancora non capisce la questione (come il nostro ministro Frattini) riesce a capire quanto assurdo sia che lo Stato Vaticano e i suoi rappresentanti si esprimano in questo modo...

Qui trovate l’originale:

Abrogazione della schiavitù. No del Vaticano alla proposta Onu

La richiesta è stata presentata dalla Francia. Ma, secondo l'osservatore permanente della Santa Sede, la sua approvazione porterebbe "alla gogna" gli Stati che consentono la schiavitù.

Monsignor Migliore ribadisce inoltre il no della Chiesa all'ipotesi di introdurre l'aborto tra i dirittti umani: "Barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società"

CITTA' DEL VATICANO - Il Vaticano si oppone alla proposta all'abrogazione universale della schiavitù, presentata all'Onu dalla Francia. L'osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore, ha spiegato che l'Onu non deve abrogare la schiavitù perché ciò porterebbe a nuove discriminazioni, in quanto gli Stati che tutelano la schiavitù verranno "messi alla gogna". "Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone - ha affermato l'arcivescovo - fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti degli schiavi si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione". "Ma qui - ha aggiunto Migliore, in riferimento alla proposta che la Francia ha intenzione di presentare all'Onu in favore della penalizzazione della schiavitù nel mondo intero - la questione è un'altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni". "Per esempio - ha detto l'arcivescovo all'agenzia cattolica I-Media - gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone libere e schiave come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni". Durissima la replica dell'associazione ArciSchiavi: "È di una gravità inaudita che il Vaticano, e quindi, la Chiesa cattolica tutta, si adoperi affinché questa richiesta non passi e, si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di schavi che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari". L'ArciSchiavi ricorda che in 91 Paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l'esecuzione capitale (10 paesi umpalumpa) contro gli schiavi che tentano l’autoliberazione. "La scusa per cui la richiesta francese non dovrebbe passare perché da quel momento gli stati che conoscono la schiavitù sarebbero messi all'indice, - conclude l'ArciSchiavi - non solo non ha alcun senso, ma è una studiata e cinica bugia per nascondere ciò che realmente il Vaticano vuole: mantenere la pena di morte e il carcere per le persone schiave che tentano di liberarsi". Monsignor Migliore si dice anche "indignato e rattristato" dal progetto di introdurre l'aborto tra i diritti umani promosso da alcune associazioni sempre all'Assemblea Generale dell'Onu. L'iniziativa "rappresenta l'introduzione del principio homo homini lupus, l'uomo diventa un lupo per i suoi simili", afferma il presule. "Questa è la barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società".

martedì 2 dicembre 2008

Sempre meglio

“Better” è la ballata dai suoni pacati e il testo romantico che segna il ritorno della band inglese dei Boyzone. Si tratta di una cover del bravissimo cantautore britannico Tom Baxter. Quella che secondo me è la più quieta ed elegante delle boy band del panorama anglosassone (sono irlandesi, per l’esattezza) torna con un nuovo singolo e un nuovo video. Anche le immagini del video, come il testo e le parole della canzone, si richiamano all’originale: si passa solo dai colori del video di Baxter al bianco e nero dei Boyzone. Non sono più coppie diverse a sfilare una dopo l’altra, ma i volti dei Boyzone si susseguono, uno dopo l’altro, in coppia. E non parlo di componenti del gruppo, tutto al maschile, ma dei compagni di vita. di ciscuno. È stato infatti scelto da parte di Stephen Gately, componente del quintetto, di portare nel video un uomo, come simbolo ed immagine del suo amore. Così se tutti gli altri si scambiano carezze e coccole con partner femminili, Gately, che ha fatto coming out nel 1999 e oggi vive nel Regno Unito regolarmente unito in Civil Partnership, ha dichiarato di aver insistito per “differenziarsi prendendo la decisione di professare il proprio affetto” ricevendo il supporto totale del gruppo. Ne esce un’immagine di affetto e di normalità, di tenerezza spontanea ed autentica che ci fa decisamente sperare “in meglio”. A voi i video e le emozioni.

Il video dei Boyzone http://www.youtube.com/watch?v=mhDC6k7dx00

Il video di Tom Baxter http://www.youtube.com/watch?v=ZxJDy9vxyqo

sabato 29 novembre 2008

Stà arrivando ... Poppea!


Mancano pochi giorni a "L'incoronazione di Poppea" la grande serata di beneficenza a Milano, in occasione del World AIDS Day 2008, organizzata da A.S.A. e il cui incasso sarà interamente devoluto al Progetto di Accompagnamento delle persone sieropositive coordinato da A.S.A.

In attesa di questa elettrizzante serata vi proponiamo una raccolta di articoli e post apparsi su vari siti italiani nelle ultime settimane.

Buona lettura...e se avete altre segnalazioni da farci non esitate a inserire un commento.

[...]Il cast sarà protagonista di un vivace spettacolo curato dalla regista Paola Reggiani, che ha trasposto la vicenda presso la corte imperiale giapponese, tra splendidi kimono originali e continue citazioni cinematografiche.
http://www.arcigay.it/citta-unite-contro-hivaids-2008

[...] La data è il 1 dicembre: il World Aids Day, la giornata mondiale contro l'Aids, compie vent'anni. Un appuntamento importante per riflettere e ricordare di non abbassare la guardia e continuare a promuovere iniziative di prevenzione.
Fra i tanti interventi in programma, l'Asa propone [...] a Milano, il 1 dicembre alle 20, a sostegno del progetto di accompagnamento Asa, il Teatro Dal Verme ospita una serata benefica con il celebre ensemble La Venexiana e Claudio Cavina. Si tratta dell'unica tappa italiana della tournée internazionale de L'incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi nel nuovo allestimento curato da Paola Reggiani
http://viaggi.corriere.it/dove_consiglia/eventi/2008/aids_world_day_20/eventi_aids_day_2008.shtml

[...] La sensuale musica di Monteverdi, Cavalli, Sacrati e Ferrari, e lo scabroso ed esplicito libretto di Giovan Francesco Busenello raccontano il trionfo dell'amore in tutte le sue forme nel violento intreccio di sesso, morte e politica che portò all'ascesa al trono di Poppea Sabina accanto all'imperatore Nerone.
http://www.freeblogging.it/in-concerto/progetti-musicali/L-incoronazione-di-Poppea-con-La-Venexiana-Concerto-per-il-World-Aids-Day-2008.html


Il 1 Dicembre p.v., in felice coincidenza con l’apertura della grande settimana di festa e cultura che si chiuderà con la prima della Scala e Sant’Ambrogio, La Venexiana, diretta da Claudio Cavina (vincitori del GRAMOPHONE AWARD 2008), offrirà in una serata di beneficenza presso il Teatro Dal Verme, nel cuore di Milano, l’unica tappa italiana della tournée internazionale della nuova produzione de L’incoronazione di Poppea, attribuita a Claudio Monteverdi.
http://www.mariomieli.org/spip.php?article814


[...] Il dramma racconta con straordinaria efficacia, tra scene comiche e tragiche, il trionfo dell’amore in tutte le sue forme nel violento intreccio di sesso, politica e morte che portò all’ascesa al trono imperiale di Poppea Sabina.
http://www.notiziegay.com/?p=20705

[...] Consigli della settimana:
La Venexiana direttore Claudio Cavina Nerone ossia L'incoronazione di Poppea musica attribuita a C. Monteverdi, Teatro Dal Verme, Milano, 1 dicembre, incasso interamente devoluto ad ASA Associazione Solidarietà Aids;
http://www.radio.rai.it/radio3/view.cfm?Q_EV_ID=268406


La Venexiana offre gratuitamente questa rappresentazione alla città di Milano per sensibilizzare il pubblico alle tematiche dell’aids e per raccogliere fondi per i progetti di ASA. Perché questa scelta?
Perché credo che non si possa fare altrimenti! Anzi, credo proprio sia un dovere di noi artisti impegnarsi affinché se ne parli più spesso. La Venexiana ha offerto già due anni fa una rappresentazione di Orfeo a favore di una cooperativa per l’inserimento lavorativo dei disabili mentali. A me sembra impossibile che ci sia ancora un tabù sull’AIDS: è problema riguarda tutti, al di là dell’orientamento sessuale, della classe sociale… al di là qualunque cosa. Stavamo iniziando con il gruppo il lavoro su Poppea quando un mio collaboratore mi ha segnalato l’esistenza di ASA.

intervista a Claudio Cavina
http://cultura.cronacacity.com/?p=172

giovedì 27 novembre 2008

L'aereo

Due uomini, due divise, uno sguardo.

E fu così che i due presero il volo, un'occhiata fu sufficiente. In un attimo di travolgente trasporto abbandonarono le loro postazioni e i loro ruoli, lasciarono a terra le divise e si concessero i corpi.

Sulle ali del desiderio, furono attimi di vera passione, di sconvolgente onestà.

Poi i sorrisi delicati del dopo, le attenzioni morbide dei fiati affannati e dei tratti distesi. E il ritorno alla vita normale, al dovere della sorveglianza, all'imperativo dell'efficienza e della compostezza.

Ma non fu così, una maniglia gli rimase in mano, una porta chiusa e un sorriso impietrito.

Fuori solo una cabina sguarnita.

Vola, quell'aereo. Da solo. Ma in tutto questo attimo di follia sconsiderata c'è una buona notizia, e ve la lascio scoprire guardando il filmato.

lunedì 24 novembre 2008

Economia amorosa

Visto il periodo di crisi che stiamo attraversando, lasciamo stare gli argomenti pesanti, che ci fanno sprofondare nel baratro della depressione, e sproloquiamo leggermente... lasciamo quindi che per un po’ inutili speculazioni ci anestetizzino la mente: parliamo d’amore, alla maniera di Moccia.
Tutti hanno sempre avuto qualcosa da dire a riguardo: filosofi, poeti e scrittori hanno saturato l’argomento, eppure nessuno ancora ne ha avuto abbastanza.

Vi dirò quindi quello che non troverete mai scritto su nessun bacio perugina: l’amore è come l’economia. E infatti le crisi amorose di una sola persona sono come la borsa di New York: influenzano tutti i suoi conoscenti, i quali ne risentono per mesi e mesi ancora.

Così come in Economia, anche in Amore troviamo diverse tipologie di espressione: alcuni vivono un amore di sussistenza, sopravvivono solo grazie a quello e lasciano perdere il resto; altri fanno un investimento e si aspettano che, come i diamanti, anche l’amore sia per sempre. Poi c’è chi pratica i latifondi dell’amore, perché così può contare sulle corvèe di più braccianti (diciamo così…). Non dimentichiamo chi pratica infine una specie di rotazione triennale, cambiando “amore” con una certa naturale regolarità.

Infine menzioniamo anche i due grandi blocchi antagonisti: l’Amore Capitalista, quello di chi favorisce e incentiva la libera concorrenza fra gli spasimanti, e l’Amore Socialista, che possiamo sintetizzare con lo slogan “Calma Gente, ce n’è per tutti”.

Per dimostrare che quanto dico ha un concreto riscontro sulla realtà, ecco un po’ di esempi: Marco Masini appartiene al Terzo Mondo Amoroso, infatti canta “bella stronza”, Britney Spears pratica l’usura dell’amore, che vende a interessi alti, mandando molti “imprenditori” sul lastrico e facendoli diventare compagni di Masini.
E questo è il famoso Triangolo Commerciale.

Le immagini sono state utilizzate a scopo di critica a norma dell’articolo 70 legge 22 aprile 1941 numero 633 e successive modifiche. Le suddette immagini appartengono ai relativi proprietari.

giovedì 20 novembre 2008

MADRINA2: Madre che film!

Devo segnalare un abuso. Che fine hanno fatto il bellissimo baronetto Jean Claude, la strafiga Madrina e la perfida Cassandra? Rapiti forse da Diabolik per fare frinzi frinzi? Oppure vittima di Rastafani Implacheibol? “Noooo” direte voi, disperati. No, dico io, con il sorriso. Ne ho le prove. “Maledetto!” Ok, ok… eccovele!

Dopo varie indiscrezioni, la voce di corridoio è diventata certezza. E la mia se non gioia quanto meno curiosità. Sensualità a corte diventa film. “Nooooo” mi sembra il commento giusto, misto di incredulità e sorpresa. E così, la blasonatissima famiglia dell’aristocrazia parigina ci rivelerà i suoi segreti, partendo dalla nascita dei due fratelli Jean Claude e Jean François, il primo odiato da Madre per averle provocato le smagliature e perché prova evidente di una sua incoerenza cronologica, il secondo tanto nascosto quanto preferito. A loro per il film si unisce il misterioso Padre, compagno della psicopatica irascibile Madre. Ma non mancheranno tutti gli altri, la perfida Cassandra, promessa sposa del baronetto, Renato (Batman), Stefano (Dart), Armando (Diabolik) e Titti (Robin Hood).

Riusciranno i nostri eroi a farci sorridere anche sul grande schermo? Noi siamo qui ad aspettarli e possiamo pure dire addio alla dignità, e sono certo che andremo in massa a vederli. E non fate quella faccia, o preparatevi a dire addio alla vostra collezione di MiniPony, sottoprodotti della lavorazione del suino che non siete altro! eheh


Fonte: http://www.cineblog.it/tag/marcella+silvestri

lunedì 17 novembre 2008

Emoniziamoci

Ultimamente si respira nell’aria una generale “emofilia”, intendendo con questo termine non la malattia ereditaria, bensì la spasmodica attenzione per la cultura giovanile che vede i suoi adepti fregiarsi del nome di “Emo” (dal sostantivo inglese "emotional").
Questo particolare interesse ha colpito non i media (pensiamo al recente articolo su “Pride”) ma anche il parlamento, a tal punto da avviare una interrogazione dell'onorevole Antonio de Poli al in data 07/05/08 (http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=100&stile=6).
Peccato che (tenetevi forte) l’allarmismo dei nostri deputati provenga da un sito ironico e satirico (www.nonciclopedia.net) famoso per fare il verso a wikipedia.org. Leggiamo un po' cosa spaventa de Poli...:

"(...) infatti sul sito internet http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Emo si possono vedere immagini raccapriccianti: ragazzini che si tagliano le vene, altri che si fanno immortalare a bordo strada «in attesa che un pullman li investa», un dito tagliato di netto con una lama, un ragazzo che si spara in bocca. Tali comportamenti vengono mostrati come normalissimi nella quotidianità di un adolescente Emo"

Forse solo Sigmund Freud, Nostradamus o la Maga Magò sarebbero capaci di capire come sia possibile che un essere umano possa, anche solo lontanamente, ritenere attendibile un sito che ha NONCICLOPEDIA per nome.
Facciam quindi l'ABC dell'emo all'onorevole.
  1. Fisicamente possiamo riconoscere un Emo o una Emo dall’acconciatura: il taglio delle fanciulle ricorda un po’ quello di Cleopatra (con l’unica differenza che il frangione sembra essere stato ritoccato da Edward mani di forbice), mentre per i maschietti è considerata irrinunciabile la frangia che deve assolutamente coprire almeno un occhio, un po’ come quando spostiamo le tende di casa per fare entrare la luce.
  2. Gli emo adorano il nero, colore immancabile nel loro abbigliamento, insieme al bianco, se proprio vogliono darsi un po’ di colore per fare allegria scelgono il viola quaresima o il verde acido.
  3. La loro icona non è Madonna e nemmeno Raffaella Carrà, bensì Jack Skeletron, il protagonista del film animato “Nightmare Before Christmas”, che campeggia su portafogli, borsette, cravatte e tanto altro ancora.
  4. Il gruppo sarebbe noto perché pare tragga godimento dal dolore, più si fan male e più sarebbero contenti: in realtà questo non è vero, si tratta semplicemente di uno stratagemma per “darsi un tono” e distinguersi dalla massa, che rifugge dal dolore come i gatti dall’acqua.
Onorevole, io invidio gli Emo. Li invidio non solo perché hanno come icona Jack Skeletron (che in termini di massa pesa quanto Raffaella Carrà ma è più carismatico), ma anche perché grazie a lei sono stati oggetto di un interrogazione parlamentare senza fare assolutamente niente.
Che dire? Emoniziamoci.

giovedì 13 novembre 2008

MADRINA1: Le lenzuola della mafia di Guy Chiappiavetri

Pochi giorni fa, su La7, Reality, il programma di informazione che va in onda in tarda serata, ha parlato delle “lenzuola della mafia”. Si tratta di un interessante contributo sul rapporto tra mafia e vita privata, ed in particolare tra criminalità organizzata ed omosessualità. «Ma cosa c’entrano le due cose?», vi chiederete. «La mafia, sempre detto che esista, si occupa di potere e non di sesso. Ma qual è quindi la sessualità inconfessata degli uomini d’onore?» .

Se ci pensiamo bene, il potere è dominio e credibilità e un “pulpo” (polpo è il dispregiativo in Sicilia per chiamare gli omosessuali, asessuati come l’animale) è una categoria odiata. Un membro del clan deve essere uomo e non può che essere così. Chi ha "il vizietto", non è mafioso: il gay è debole tra i virili, non deve essere, e al massimo, se capita, non deve essere fatto sapere. Pena: il disprezzo estremo e l’esclusione dal potere o, addirittura, dalla vita.

Il breve documentario sugli “arrusi” fa luce sulla questione ed è ben fatto, con inserti cinematografici ed interessanti contributi di interviste e commenti. Visto che questa aberrante abitudine dei “picciotti” non è nota ma duratura e che i servizi della trasmissione rimangono on-line una settimana, approfittatene e fatevene un’idea, perché “non solo un mafioso può essere omosessuale, ma tra i padrini si nasconde qualche madrina”

Guarda il video: http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=reality&video=19061

lunedì 10 novembre 2008

CHIAMATA ALLE ARMI

All'armi! All'armi! In un mondo pieno di omofobia, con pochi diritti per noi, ma tanta voglia di fare, ecco l'occasione che cercavi per impegnarti!

Il MILK è ormai decollato a pieno regime, e siamo molto entusiasti del clima positivo con cui siamo stati accolti da tanti singoli e da molte associazioni. Le attività fremono e, quindi, essendo una associazione di volontariato, vorremmo che valutaste con noi l'ipotesi di diventare nostri soci (sempre che il nostro stile vi piaccia) o darci una mano, anche in modo saltuario.


Al momento abbiamo tre grandi progetti in corso che richiedono molto impegno e la necessità di nuove persone in organizo: il Progetto Benessere, il Progetto Internet e la nostra partecipazione al grande evento del primo Dicembre per il World Aids Day 2008.

Oltretutto, se aumentasse il numero delle persone utile al volantinaggio per tutte le altre iniziative e potessimo portare un corpo sempre più grande di iscritti alle manifestazioni politiche, ecc... beh, che dire... andrebbe tutto a vantaggio delle idee che portiamo avanti, no?


Potete trovare tutte le info relative ai progetti sul sito http://www.milkmilano.com/. Contattateci pure! Il mio indirizzo personale è portavoce@milkmilano.com. Se vuoi fare qualcosa per la comunità, magari il Milk può essere la via giusta per te!


Un carissimo saluto,


Stefano Aresi

Portavoce Milk Milano

lunedì 3 novembre 2008

Lettura dantesca con il MILK!

Ricordiamo a tutti gli amici del MILK il nostro incontro con Dante!

Passa un sabato diverso, un sabato di poesia. Sabato 8 Novembre alle ore 21.00 presso la Casa della Cultura in via Borgogna 3. Saremo lì ad attenderti. Non mancare!










giovedì 30 ottobre 2008

Storia di un bacio

Me l'ha detto martedì. Ha scelto di venire in Italia tre giorni per una "vacanza" a casa mia, e me l'ha detto. Io sdraiato a pancia in giù sul letto a leggere, lui appoggiato al pilastro con una tazza di tè in mano. L'ho baciato a lungo, credo cinque, sei minuti filati, senza dire nulla o permettergli di parlare. Non è il mio ragazzo, non lo sarà mai, non mi è mai frullato per la testa che potesse esserlo. Ma quel gesto, che è venuto spontaneo, è in genere quello proprio di due innamorati, uno degli atti più intimi, più carichi di significato che due ragazzi possano compiere. E' quando bacio che mi abbandono ad un altro e lo sento mio per la prima volta.

Non so esattamente perché l'ho fatto così d'improvviso, davvero... e mi sono reso conto solo dopo del significato che quel gesto ha avuto per lui (con le lacrime agli occhi) e per me, che negli ultimi anni ho pian piano superato tutti gli stupidi tabù messimi in testa da mia madre, dal mondo in cui sono vissuto quando il caso scoppiò... perché una cosa è superare razionalmente le cose, un'altra è che di istinto tu sappia cosa fare immediatamente. "Stefano, I'm 22. I'm very hill. I'm hiv positive". Jean, tranquillo, ti aspettano ancora molti baci.

lunedì 27 ottobre 2008

Human Hourglass



Il video della Sidection “The Human Hourglass” riesce, grazie ad un linguaggio metaforico, a comunicare in modo molto diretto messaggi che devono divenire oggetto di riflessione dello spettatore. Il primo importantissimo dato è che davanti all’AIDS siamo tutti uguali, non ci sono divisioni di religione, orientamento, razza, fascia di reddito, pratiche sessuali: siamo nudi.

Questo nemico comune deve poi essere affrontato in tempo, perché colpisce inesorabilmente una massa di corpi indistinta. Le due metà della clessidra, caratterizzate dalla presenza di una luce calda e una fredda, da un movimento e da una stasi, sono divise da un singolo foro dove può passare una sola persona, in modo cadenzato e costante.

Ignorare questo singolo individuo significa anche condannare sé stessi e gli altri. Unire le forze è l’unico modo per prevenire, per fare in modo che una persona non si ritrovi sola a dover affrontare la malattia.

giovedì 23 ottobre 2008

Olocausto taciuto a Lecco

Il MILK inizia le proprie collaborazioni ufficiali con le altre associazioni glbt partendo da Lecco, dove sarà ospite di Renzo e Lucio per un incontro divulgativo aperto a tutti sulle persecuzioni degli omosessuali durante il nazismo. Riportiamo qui sotto il comunicato stampa dei nostri amici lecchesi. Intanto vi ricordiamo il prossimo incontro a Milano: Il suono della Commedia, letture dantesche di Claudio Vela, il giorno 8 Novembre.


ASSOCIAZIONE RENZO E LUCIO
MARTEDI 28 OTTOBRE 08
ALLE 21.00 VIA CALLONI 14
LECCO

L'olocausto taciuto
la persecuzione degli omosessuali durante il nazismo

interverrà

Stefano Aresi
(Circolo di cultura omosessuale Harvey Milk, Milano)

Si è parlato spesso dell’atrocità della persecuzione nazista nei confronti degli Ebrei, o dei politici contrari al regime, ma poco si è parlato della persecuzione degli omosessuali nei campi nazisti. Il triangolo rosa era il marchio, di stoffa, che nei campi di concentramento nazisti veniva cucito sulla divisa degli internati per omosessualità, considerata un crimine in base al paragrafo 175 del codice penale tedesco.
Durante il Nazismo in Germania i rapporti omosessuali, allora considerato “sterili” ed “egoistici”, vennero visti come un tradimento alle politiche demografiche di potenziamento del popolo, non essendo gli omosessuali in grado di riprodursi. Per questo motivo e per le spiegazioni genetiche addotte, da 10.000 a 30.000 omosessuali vennero internati nei campi di concentramento. Il triangolo rosa era stato scelto per scherno nei confronti di chi era giudicato intrinsecamente effeminato: alle lesbiche invece fu imposto il triangolo nero delle “asociali”. Coloro che furono imprigionati con il triangolo rosa non sono mai stati risarciti dal governo tedesco. Anzi, alcuni di loro, se si dichiaravano apertamente gay, furono di nuovo imprigionati anche dopo il nazismo. L’emendamento nazista al paragrafo 175 che trasforma l’omosessualità da offesa minore in reato, rimase intatto per 24 anni dopo la fine della guerra.

lunedì 20 ottobre 2008

VOLETE CONOSCERE POPPEA?

Sono stato incaricato di parlare di una delle prossime iniziative cui parteciperà (nel suo piccolo) il nostro oramai caro e affezionatissimo circolo di cultura omosessuale: la rappresentazione, in anteprima mondiale, de “L’incoronazione di Poppea” eseguita dal celebre ensemble La Venexiana in occasione del World Aids Day (1 dicembre, per chi non lo sapesse). Questo evento è organizzato da ASA grazie al contributo di alcuni generosi sponsor (BPM, la Provincia di Milano, il CIG-Arcigay Milano, Pier pour hom, Notiziegay.com), e grazie all'appoggio e al lavoro comune e coordinato di istituzioni e associazioni milanesi (la Provincia, l'Assesorato alla salute del comune, il Milk, Lila Milano, Anlaids Lombardia, Matrici Culturali, Musica Reservata).

Un melodramma barocco potrebbe apparentemente destare l’interesse solo di un pubblico ristretto, di nicchia; io sono convinto che, in realtà, ciascuno di noi possa trovare in questa iniziativa un motivo per esserci. Anzitutto i proventi ricavati dalla serata saranno interamente utilizzati dall’ASA (Associazione Solidarità Aids) per un progetto di accompagnamento dei malati di hiv. Una buona causa, quindi. ASA è accanto ai sieropositivi e alle loro famiglie dal 1985, ed ha all'attivo numerosissime iniziative di sensibilizzazione e sostegno pratico e psicologico (www.asamilano.org).

Inoltre, numerose scelte “audaci” (l’ambientazione della regia nel Giappone del dopoguerra, in cui erano mescolati oriente e occidente, con l’allusione a note scene di film hollywoodiani, tanto per fare un esempio) renderanno sicuramente non solo questo spettacolo piacevole, ma sapranno intrigare e appassionare anche chi per la prima volta si accosta al mondo dell'opera.

E ancora, se questo non dovesse essere sufficiente per stuzzicare il vostro interesse, parliamo dei temi de “L’incoronazione di Poppea”, ancora oggi attualissimi, ovvero Sesso e Potere. La trama considera, a differenza di Renato Zero, una serie di triangoli (non necessariamente sessuali...): anzitutto quello tra Poppea, Nerone e Ottone, e poi quello tra Ottone, Drusilla e Poppea, la quale, sfruttando l’amore dell’imperatore, riuscirà a diventare imperatrice ai danni di Ottavia, legittima moglie di Nerone. Potrebbe quindi trattarsi per alcuni di una alternativa nuova agli ormai imminenti show defilippiani, anch’essi ad alta concentrazione di “Poppee”.

I pregi di questo spettacolo sarebbero ancora tanti da elencare (ad esempio i numerosi siparietti comici ricchi di doppi sensi a sfondo sessuale, che non guastano mai) ma per ora preferiamo lasciarvi così, con questo breve assaggio, anche se il primo dicembre non è lontano. Sappiate, comunque, che torneremo ancora a parlare di Poppea prossimamente. Intanto, per i più curiosi, ecco l'indirizzo del sito internet del'evento: http://www.poppeamilano.it/.


I biglietti di ingresso (da 40, 28 e 16 euro) sono in vendita da lunedì 20 ottobre presso:

Pier pour hom, viale Gorizia 14. Tel.: 02.89075230. Dal Martedì al Sabato, dalle ore 11.00 alle 19.30.Domenica e Lunedì dalle ore 14.00 alle 19.00.

ASA, via Arena 25. Tel.: 02 58107084.Dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 15.30 alle ore 18.30.

Contribuisci anche tu, e scopri perché "Roma brucia di passione"!

mercoledì 15 ottobre 2008

Il suono della Commedia

Negli ultimi anni Dante sta tornando in auge. Talora, però, viene da credere che avrebbe preferito farsi affogare nella palude degli irosi da Filippo Argenti piuttosto che consegnare a noi posteri i suoi capolavori: una recente pubblicità lo manda a scrivere la Commedia sui rotoli di carta igienica, Giobbe Covatta lo "stupra" con le sue imitazioni, l'anno scorso era pure stato soggetto del tema di letteratura per l'esame di maturità (come naturale) venendo però non solo evitato come la peste dagli studenti, ma anche incompreso da chi aveva scritto la traccia... A breve, temo arriveremo al calendario osé di Beatrice live@Paradise...

Ultimamente, poi, è diventato di moda sparare al finocchio con cartucce marca 'Dante srl': vi ricordate il buon Andreotti? In merito alla questione DICO ebbe a dire: "Non sarebbe male se tutti, compreso Prodi, si andassero a rileggere Dante: i sodomiti nella Divina Commedia finiscono all'Inferno. Non c'è un quarto girone che si crea per decreto legge". A Giugno, invece, in occasione del Bologna Pride 08, Davide Rondoni ha pensato bene di utilizzare la Commedia per la solita campagna "i gay non vanno in Paradiso" o, per meglio dire, per l'ancor più classico e commovente "noi vi amiamo misericordiosamente anche se siete dei luridi peccatori pervertiti".

Povero Dante! Che ha fatto di male? Perché c'è chi pretende di trovare appoggio alle proprie bislacche convinzioni sui nostri diritti utilizzando un testo poetico di un genio che, nato nel 1265, il problema non poteva proprio porselo nei termini in cui possiamo farlo noi? Boh!

Siccome ci risulta impossibile portare una corona d'alloro sulla mai realmente identificata tomba del bistrattato Dante (onde riparare alle colpe di chi lo strumentalizza) noi del MILK abbiamo deciso di organizzare una bella Lectio Dantis (per chi non fosse pratico del latinorum: una lettura dantesca) per il puro gusto di fare qualcosa di bello in compagnia dei nostri concittadini milanesi e apprezzare il poeta per ciò che ha scritto. Rassicuriamo subito gli eventuali dubbiosi: non utilizzeremo l'Alighieri come testimonial per la nostra perfiderrima campagna filo-omosessuale (al contrario di chi lo usa per giustificare le proprie posizioni di morale sociale, ferme giusto giusto tra il XIII e il XIV secolo...).

Il titolo già dovrebbe rassicurarvi: "IL SUONO DELLA COMMEDIA: Percorso - con qualche deviazione - all'interno del poema dantesco".

Si plachino subito gli amanti della trita barzelletta del "contro natura": le deviazioni citate non hanno nulla a che fare con la vostra bigotta visione della affettività, e nessuno tenterà di dimostrarvi che Dante e Virgilio fossero più intimi di quanto noto o che Beatrice fosse dedita a pratiche non più che ortodosse per raggiungere il sommo piacere.

A tenere la lettura sarà Claudio Vela, (non quindi Raffaella Carrà come qualcuno poteva temere), docente presso l'Università di Pavia/Cremona, già noto al pubblico per le sue performance dantesche al Festivaletteratura di Mantova (ad esempio) e per i sui lavori per Mondadori, Adelphi, Garzanti, Einaudi, Salerno, Bulzoni, Olschki, CLUEB, ecc...
La location prescelta è la prestigiosa Casa della Cultura, non quindi il Sodoma Party del Gomorra Village.

Partendo proprio dallo stracitato caso di Brunetto Latini, Vela accompagnerà per mano anche i meno preparati alla trecentesca "lingua del bel sì" alla scoperta del capolavoro. E siccome, una volta passati a miglior vita, tutti noi saremo costretti a comprarci un ombrello di amianto per ripararci dalla pioggia di fuoco che ci toccherà sopportare durante il nostro eterno soggiorno nel settimo cerchio, per non peccare di avarizia e rischiare di finire anche nel quarto a spingere massi, l'ingresso sarà gratuito: tutti quindi potranno venire e assorbire qualcuna delle briciole di saggezza che Vela ci donerà. Quando? L'8 Novembre prossimo, alle ore 21 (http://www.milkmilano.com/circolo_di_cultura_omosessuale_milk_milano/i_prossimi_appuntamenti.php).

lunedì 13 ottobre 2008

Insieme per tutta la vita, anzi oltre

Facciamo un gioco. So che vi piacciono. È un’associazione di idee: se vi dico “Rimini” cosa vi viene in mente?

Piadina, bravi… balera, esatto… poi? Mmm dopo i bagnini e le discoteche etero? Ehm no quello non lo posso scrivere, mi censurano… forza, dai un ultimo sforzo… cedete?

Beh dovete sapere che a Rimini in questi giorni è stata accolta una proposta della sinistra radicale: sia chiaro, non è questa la notizia, per quanto clamoroso sia l’evento, che voglio raccontarvi, ma il contenuto della richiesta.

Le “coppie di fatto” che ad oggi ricevono ben poche garanzie da parte dello stato, nel comune di Rimini potranno però godere di un particolare privilegio: essere tumulate in spazi attigui.

Con l’investimento preventivo e che si spera sia al più lungo termine possibile, acquistando i loculi è possibile che due persone non unite dal matrimonio ma dall’affetto, siano anche dello stesso sesso, almeno al cimitero “vengano equiparate alle coppie sposate”.

Insomma tutto questo se non in vita, almeno nella morte. E poi guai a chi mi dice che nell’aldilà non c’è giustizia!

Mi rimane qualche dubbio: che cosa serve, oltre ai loculi di proprietà? “Basta semplicemente la stessa residenza anagrafica” recita il comunicato: semplice, sembrerebbe!

Ora ci attendiamo una protesta del comitato becchini cattolici e del sindacato dei giardinieri che hanno fatto l’obiezione di coscienza. Si accettano anche i ricorsi delle PBI (Perpetue Bigotte Italiane) e del CSD (Comitato Salvaguardia Defunti) infastidito da una “scomoda vicinanza”.

Noi, dal conto nostro, siamo qui, in attesa e col sorriso, pronti a riportarvene notizia. Alla prossima.

Parole I sepolcri - Foscolo

Note Two Hearts – Phil Collins

Fonte: City Milano, mercoledì 1 ottobre ’08, pag. 6

venerdì 10 ottobre 2008

Human Ball



Negli ultimi anni l’AIDS è stato un tema discusso ma, purtroppo, alcune prese di posizione con gli anni si sono rivelate sbagliate. L’allarmismo e il terrorismo psicologico molte volte sono tanto dannose quanto le mancate precauzioni. Negli ultimi anni si è quindi cercato di ricorrere a filmati per illustrare le tematiche legate all'AIDS scegliendo come immagini delle allegorie e dei messaggi precisi, diretti, ma mai catastrofici. In questo video saltano subito all’occhio la povertà di colori dei personaggi virtuali e, sul piano opposto, il canto della madre che accompagna le immagini.

Vengono denunciate sia la velocità sia le dimensioni con i quali il contagio può essere trasmesso ed espandersi, distruggendo ogni cosa, nei paesi in cui non sono garantiti un corretto sistema di informazione, l'accesso diretto ed effettivo alle cure e le reali possibilità di prevenzione. Ciò che, a mio avviso, rende particolarmente rilevante il filmato è il lanciato sul finale, un messaggio purtroppo diffuso troppo poco: è possibile fermare l’AIDS, è possibile arginarlo, è possibile, con le dovute precauzioni, imparare a conviverci.

Ma non sempre si hanno le risorse per farlo, e il video denuncia che per fermare, o almeno frenare, i danni del virus dobbiamo collaborare e fornire i mezzi per farlo anche a chi non li possiede. Non si tratta solo di un impegno sociale, frenare le conseguenze di questa diffusione significa anche un domani avere meno ripercussioni a livello personale.

Sta a noi agire, in qualunque modo si decida di farlo, per sconfiggere un nemico comune.

martedì 7 ottobre 2008

VIVERE A MODO TUO

Se mi chiedessero: "Quale è il più grande locale gay di Milano?", mi verrebbe spontaneo precisare "Esclusa l'Ikea?". Perché sì, dai, ammettiamolo, noi finokki impazziamo per la grande catena svedese. Basta fare un giro il sabato pomeriggio nei suoi negozi per notare che tra bimbi urlanti che affogano rovinosamente tra le palline colorate e coppiette di futuri sposini etero ripieni di polpettine low price la presenza di coppie omo è abbastanza massiccia. Credo Ikea lo sappia, e lo sappia bene.

Leggendo uno dei numerosi giornali gratuitamente distribuiti alle uscite dalla metropolitana non mi son quindi stupito più di tanto nel vedere la pubblicità del nuovo catalogo Ikea 2009 (con tanto di allegra coppietta di fanciulli appollaiati su un divano-letto matrimoniale). Questa pubblicità ha aperto in me una serie di considerazioni. Guardate bene questa immagine. Credo che Ikea - come tante multinazionali che desiderino risparmiare - realizzi le proprie pubblicità in paesi civili (quali la Svezia, appunto) e poi le rigiri alle sue filiali perché adattino i testi (anche in paesi barbari quali l'Italia). Lo premetto, quanto scritto a seguito è mero frutto di una mia "pippa mentale"... ma mi chiedo sinceramente se questa coppia in altri paesi europei non sia gay, perché - guarda un po' - in Italia essa è semplicemente composta da "amici", o, per meglio dire, da due amici che vanno verso i quaranta e vivono insieme, hanno un divano-letto matrimoniale rosa su cui si assidono in modo particolarmente gioviale (beh, sono amici no?), con sotto la scritta "VIVERE A MODO TUO", e - attenzione attenzione - il seguente testo: "Francesco ed Enrico (...) soci IKEA FAMILY", benché - ahimé - semplicemente "COINQUILINI".

"Bojadeh!" direbbero a Livorno. Io non ho nulla contro i coinquilini, sia chiaro, anche quelli di 64 anni e mezzo e che si chiamano Mariolino e Uguccione. Ma siccome la cosa mi puzza di bruciato (all'inizio pensavo fosse solo il nuovo profumo di CK appena spruzzatomi, e invece no), passato qualche giorno sono andato quatto quatto sul sito ikea.it... e cosa mi vedo? Una differente copertina del catalogo, con signorina single nel medesimo, identico, spiaccicato ambiente ma senza abiti maschili buttati sul divano e senza amiconi per la pelle. Penso sinceramente che Ikea Italia non abbia in realtà fatto caso al messaggio subliminare che poteva derivare dalla copertina del catalogo: dubitiamo infatti tutti della ipotesi che tra i suoi addetti marketing, i suoi designer, i suoi fioristi, i suoi texile designer, i suoi arredatori di interni (e, a questo punto, anche tra le coppie omo sue clienti) vi sia qualcuno che abbia mai avuto anche lontanamente a che fare con il mondo gay, vero? Quella nella foto è una semplice coppia di coinquilini, e io ci ho proiettato sopra il sogno della mia vita. Capita. Mi fa solo piacere, poi, sapere che i coinquilini dello stesso sesso possano aver diritto alla Family Card o come cacchio si chiama.

Come dicevo, la mia "pippa mentale" è solo la proiezione di una speranza, quella che le multinazionali (tra cui Ikea e molte compagnie aeree) che all'estero si mostrano davvero gay-friendly, un giorno scelgano di fare anche qui tra gli italici buzzurri della palese, manifesta e aperta pubblicità rivolta al mondo gay, o declinata in versione gay, come già abitualmente fanno al di là dei confini nostri (e parlo delle stesse identiche aziende, sia chiaro). Questa cosa aiuterebbe di certo il processo di integrazione, oltre che la normalizzazione delle coppie omo agli occhi del pubblico meno preparato (penso sempre a mia nonna Clotilde). Oltretutto, sentiremmo più vicine marche che all'estero non han mai avuto problemi a mostrarsi nostre "amiche", ma che in Italia han paura di cadere in polemiche con le solite anatre familistico-cattoliche.

Facciamo oltretutto due conti: noi finokki e lesbiche siamo variabilmente tra il 6 e il 10% della popolazione, e le anatre di cui sopra credo siano numericamente un bel po' di meno in realtà (il moige, ad esempio, è composto da quattro bigotti sciammannati - davvero ben organizzati, ammettiamolo - ma pochi e rappresentanti di se stessi soli e di null'altro). Noi gay e lesbiche per i commercianti siamo senza dubbi un mercato: chi ci ama (o chi semplicemente è furbo) dovrebbe avere vantaggi a mostrarsi apertamente come nostro amico, poiché nel libero mercato potremmo anche noi iniziare ad operare scelte di stampo - diciamo così - "ideologico", scegliendo di VIVERE A MODO NOSTRO anche gli acquisti più inaspettati. Il MILK lo sta già facendo: abbiamo infatti iniziato una campagna di convenzione con esercizi commerciali di qualunque genere (dall'officina meccanica al panettiere) che non abbiano paura ad esporre il nostro logo e la bandierina rainbow e a garantire qualche piccolo vantaggio materiale ai nostri soci. Se devo andare dal salumiere, d'ora in poi, andrò per certo da quello che non ha paura di dire al mondo che è contento di avere clienti glbt. Più di un commerciante ha detto: "Era ora che qualcuno venisse a proporcelo". Già... chissà se mai il messaggio arriverà anche alle grandi imprese...: attenti signori, potremmo davvero iniziare a scegliere...

giovedì 2 ottobre 2008

Mettere le cose in piazza


L'idea era nostra, ve lo giuro! Beh, non era proprio originale, ma vi assicuro che l'abbiamo partorita. Come sempre, ci hanno preso in parola e qualcuno è arrivato prima...

E' sempre stata nostra intenzione parlare in modo forte e originale dell'AIDS, rendere la questione ancor più visibile. C'è chi ci ha battuti, di sicuro stupendo, mettendo letteralmente il tutto in piazza. È successo a New York, nella parte centrale della Grande Mela, dove è stata dedicata una piazza “alle persone con A.I.D.S.”

L'iniziativa solleva domande: è un modo per sensibilizzare, per far capire alla popolazione l'esistenza del problema e per sottolineare magari una certa vicinanza della città, dell'autorità e del potere a tutti gli hiv+? Di questo, si sa, ce n'è sempre un immenso bisogno.

Parto da questa notizia per comunicare che dai prossimi giorni, fino al primo dicembre, il Blog di MILK MILANO aumenterà la propria attenzione sulla tematica delle malattie sessualmente trasmissibili e sull'AIDS. Tenetevi pronti, e grazie!


Fonte: http://community.livejournal.com/newyorkers/3746051.html

martedì 30 settembre 2008

Bad movies we love - Il mago di Oz turco

Si avete letto bene! Negli anni 70 un simpatico manipolo di produttori turchi ha pensato bene di realizzare una versione locale dell'immortale capolavoro della MGM. In realtà si tratta di un remake velato: il titolo esatto in turco è "Ayşecik ve Sihirli Cüceler Rüyalar Ülkesinde" che nella nostra lingua suona pressappoco come "La piccola Ayşecik e i magici nanetti nella terra dei sogni". Il cambio di titolo fu dettato dalla necessità di evitare grane legali con la MGM, ma è ovvio quanto ogni singolo elemento del film sia lì solo per richiamare l'immortale capolavoro con Judy Garland. Certo, in questo remake qualche differenza rispetto all'originale c'è...

La trama a grandi line è questa: Aysecik, una leggiadra ragazzina di approssimativamente 12 anni (ovviamente nel film è interpretata da un’attrice che di anni ne dimostra almeno 35 ed è leggiadra più o meno come Wanna Marchi quando pubblicizzava i suoi scioglipancia), vive in una fattoria situata in una remota, brulla e semi-desertica regione turca. Dopo che un tornado si è abbattuto sulla sua casa, la nostra eroina si trova proiettata in un mondo fantastico (curiosamente anch’esso remoto, brullo e semi-desertico) abitato da fastidiosissimi nanetti.

I nostri piccoli amici in un batter d’occhio la incoronano loro nuova regina, dopodiché la cacciano dal loro ridente paesino: in fondo, la storia deve andare avanti in qualche modo! Così la Dorothy ottomana intraprende un lungo viaggio alla volta della mitica Città di Smeraldo seguendo un improbabile sentiero giallastro (per mancanza di fondi, al posto del mitico “yellow brick road” i produttori optano per una semplice stradina di terra battuta, più tendente al marron che al giallo).

Ora: per circa 45 minuti Aysecik attraversa un’indefinita boscaglia dove incontra nell’ordine:
  • un effeminatisimo uomo di paglia.
  • un laghetto pieno di alghe e altre schifezze che la nostra eroina ammira per un buon 5 minuti come se stesse contemplando la cosa più bella del mondo.
  • un imbranatissimo uomo di latta.
  • sempre lo stesso desolante laghetto ma, dato che il regista lo inquadra da un'altra angolazione, noi dovremmo fingere si tratti un lago totalmente diverso.
  • un attore con un pigiama marrone e un po’ di pelliccia intorno al collo che cerca goffamente di spacciarsi per leone codardo. Ovviamnte la nostra Dorothy ci casca in pieno e non c'è da stupirsi: una che scambia una fogna a cielo aperto per un lago è davvero disposta a credere a tutto!
  • di nuovo lo stesso putrido laghetto. L’entusiasmo della nostra eroina sembra essere notevolmente scemato: al terzo laghetto è normale mostrare segni di sfinimento.
Finalmente dopo quelle che ci sono sembrate 5 ore di film (in realtà sono a mala pena passati 50 minuti) vediamo la terribile strega dell’ovest (che sempre per problemi di copyright è stata ribattezzata Kötü Cadi, la Strega del Sud). Ci basta un colpo d’occhio per capire come mai Kötü non è apparsa prima nella pellicola: il trucco è talmente dilettantesco e la recitazione talmente sopra le righe che gli stessi produttori si devono essere vergognati di mostrarcela, tenendola giusto per le scene in cui non se ne poteva fare a meno.

Come da copione Dorothy alias Aysecik sconfigge la cattivona gettandole addosso dell’acqua così che lei, al contatto con il liquido, si sciolga all’istante. Incredibile a dirsi, ma la cosa accade sul serio! Per realizzare il trucco da strega i truccatori hanno evidentemente utilizzato semplicemente un po' di pongo attaccandolo al viso dell'attrice con della colla di infima qualità. E' perciò abbastanza normale che un tale papocchio si squagli in un nanosecondo ottenendo però un notevole effetto speciale.
Tutto è bene quel che finisce bene: Aysecik può tornare nella sua desolatissima fattoria dove lavorerà per il resto della propria vita ridotta in semi-schiavitù dagli amorevoli genitori, Oz è libero dalla cattivissima strega del Sud (e non è detto che, di lì a poco, il suo ruolo verrà sostituito da una più operosa strega del Nord, così da far felici i nanetti che alle ultime elezioni hanno votato Lega), il leone, l’uomo di latta e lo spaventapasseri festeggiano la partenza di Aysecik (probabilmente anche loro non ne potevano di questa ebete dallo stupore facile) e lo sconsolato spettatore può finalmente spegnere il proprio apparecchio televisivo felice di essere stato testimone di uno dei peggiori film della storia del cinema.